lunedì 26 ottobre 2015

Domeniche non convenzionali: un'ora con Luca Tommassini per riuscire a tirare fuori il talento

La domenica è un giorno strano: alle volte passa troppo in fretta, alle volte sembra non passare mai e alle volte si attende un'ora precisa per un evento che già si intuisce che sarà sensazionale. Ho conosciuto #LucaTommassini come il direttore artistico di X-Factor, l'ho visto dalla televisione di casa e varie volte, durante le puntate, soffermandomi sulla messa in scena di un'esecuzione, rimanevo sbalordito e pensavo che senza tutte quelle luci, quelle strutture, quelle rappresentazioni, quei corpi che si muovevano e che si coordinavano alle corde vocali del cantante in gara, non sarebbe stato lo stesso. Cavolo, Tommassini era un artista e creava veri e propri show da perdere il fiato. Presa coscienza della cosa ho iniziato a seguirlo in tutti i miei social e Luca ha mostrato la sua storia artistica, senza cadere nel gossip ma nei dati di fatto. E da allora non ho più smesso di seguirlo, ho iniziato a vedere i video in cui ha lavorato, a seguirlo più attentamente e a prenderlo come modello: le persone creative hanno delle muse ispiratrici, lui è una delle mie.

Ad ogni modo, da qualche settimana annuncia che sta per uscire il suo libro e il primo pensiero è stato: "Devo averlo!" e così è stato. I giorni scorrevano e l'attesa cresceva e infine il libro è stato pubblicato ed è bello che Luca non lo ha sponsorizzato in modo plateale, lui l'ha detto con quel suo modo intimo e confidenziale che lo contraddistingue alla sua #tommassinivirtualfamily. Non solo è riuscito a creare una community che lo segue e che gli vuole bene ma tratta i suoi fans come una vera famiglia: si pone come un parente che vive lontano ma che vuole condividere i suoi successi e le sue riflessioni con la sua famiglia. Vuole far sapere cosa fa, che progetti ha e lo vuole condividere con la sua community più fedele: è indicativo il video in cui apre il pacco contenente la prima copia del suo libro. Ed è per questo che eravamo così tanti alla presentazione del suo #FattoreT ieri sera.

Il teatro Puccini ha avuto l'occasione di ospitare questo evento a cui hanno partecipato le tante mani che hanno collaborato alla stesura del libro, le tante anime che hanno incontrato quelle dell'autore. Ed è stato un bel salotto, condotto da LaPina che magistralmente ha presentato un libro che ha qualcosa da dire, un salotto in cui si sono andati a sostituire grandi amici e grandi collaboratori di Luca, che hanno condiviso il loro vissuto, parlato delle loro esperienze con Luca ed esaltato le sue peculiarità. Tra i nomi ci sono Chiara Galiazzo, Mara Maionchi, Eliana Guerra e tanti altri. Però alla fine le parole che più mi hanno colpito sono state quelle di Luca, quando ha parlato del comunicare con gli oggetti e costruire togliendo. Si è fatto riferimento a quando Luca, da bambino, ha dipinto il suo bagno di rosa, per far piacere alla madre o quando ha conosciuto Chiara Galiazzo e ha capito che lei non era fatta per gli abiti eccentrici e che dunque lei sul palco sarebbe stata rilassata solo con abiti in cui si sentiva a suo agio, solo in quel modo poteva esprimere il suo potenziale. Poi il "togliere per costruire" è una filosofia meravigliosa: togliere tutte le strutture che ci impediscono di esprimerci per riuscire finalmente a rappresentarci come vogliamo. Un'idea che in molti trattengono per paura di essere quello che si è in realtà.

Ed è proprio di paura che abbiamo parlato io e Luca durante il breve momento del firmacopie: non ha avuto bisogno di sentirsi importante, lui ha fatto accomodare ognuno dei suoi fan e ha chiacchierato con loro, ha chiesto quale fosse il talento e il sogno, quali le ambizioni e quanta fame avessero. Una chiacchierata con un parente che non si vede da tanto, che fa una vita da favola e che può indirizzarti sulla strada giusta per poter superare le fatiche che portano alla favola. Come ho detto io e Luca abbiamo parlato di paura, quel sentimento che ti incatena il cui carnefice e vittima collimano nella stessa persona e lui mi ha detto tante cose belle, non scontate, non banali e ha espresso un talento che ammiro molto nelle persone: riuscire a vedere le cose da un altro punto di vista, ed è questo suo punto di vista differente e illuminato che lo ha reso famoso in tutto il mondo.

Ora vi lascio che devo leggere Fattore T e se avete un sogno, un'ambizione, un fuoco dentro che non riesce a liberarsi, allora leggete il libro: è dedicato proprio a quelli come noi.

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