Si, lo so, sono noioso, ripetitivo e mi scuso se sono da arresto per oltraggio alla noia pubblica ma non posso non nascondere che la vittoria degli Antipodi, Roberto Bertolini e Andrea Pinna, non mi abbia reso pieno di gioia. Insomma, quante volte nella tv nazionale, in prima serata, venga omaggiata così tanto la vittoria delle differenze?
Antipodi: già il nome è un successo.
Le personalità della coppia: un vero trionfo.
Ma spieghiamo il perché del mio gaudio.
In un articolo precedente avevo già elogiato i due partecipanti alla competizione: già alla prima puntata avevo scritto un articolo su di loro e sulla coppia degli Artisti perché erano quelli che vedevo più in gamba, con qualcosa da dimostrare e sopratutto con qualcosa da insegnare. Basta con il buonismo del "non devo insegnare niente a nessuno", Roberto e Andrea sono stati in grado di dare una voce nuova e poco conosciuta a un pubblico che una coppia del genere non la vede spesso in prima serata.
Roberto è stato definito il gigante buono, il difensore dei deboli, il protettore degli indifesi e le malelingue avranno anche potuto notare il suo sviluppato lato femminile ma è un lato con cui, a mio parere, ha un legame sereno, tranquillo che potrebbe essere d'esempio a molti. Ma prima di additarlo come un gay con la maglietta rosa che urla al contatto con gli insetti (vorrei poi sperimentare la reazione che avrebbero altri tipi di target) lui si è dimostrato un ragazzo semplice, umile, un guerriero, un lottatore e un professionista come pochi perché ha sempre motivato il suo compagno, non sempre nel modo giusto ma lo ha comunque spronato a combattere i suoi limiti, a infrangere le barriere che tutti noi ci poniamo nella nostra mente, ogni giorno, in ogni momento. Più che un personal trainer io lo definirei un life coach e l'amico che tutti vorrebbero avere quando il buio totale pervade l'aria nei momenti difficili. Una grande scoperta, un ottimo concorrente, un guerriero come pochi.
Andrea è invece il ragazzo dalle parole taglienti, lo scrittore di Catilinarie del nostro tempo, magari non nella forma ma nel contenuto sì. Per quelli che non lo conoscono a pieno, è un social media manager del proprio pensiero, un connubio tra pura sincerità e acidità, dote che solitamente allontana, perché in fondo la verità fa male eppure lui sulla verità sta costruendo un impero di seguaci. Andrea in questo percorso ci ha insegnato il valore della pazienza, dell'ironia e sopratutto dell'autoironia: si è messo a nudo pur di vincere e rappresenta ogni ragazzo o ragazza con un sogno che lotta per realizzarlo. A mio parere, è indicativo come ogni volta che si sia fermato, lamentato e chiesto una pausa, si sia poi ripreso e continuato ad andare avanti, magari col fiatone e col sudore colante, senza però arrendersi. Ora che è tornato più ricco da questa esperienza, le sue perle saranno ancora più forti e noi non potremmo chiedere di meglio.
La coppia degli Antipodi ha dimostrato tanto in questa edizione al pubblico pagante, ha dimostrato quanto gli stereotipi siano sinonimo di ignoranza, quanto possano due uomini omosessuali vivere in amicizia, possano essere forti, cadere e rialzarsi, combattere insieme e mandarsi a quel paese. Ci hanno insegnato, in sintesi, che la differenza è solo una parola e che tutto può essere compreso in un unico grande sistema sociale.
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