venerdì 14 novembre 2014

Le truffe delle notti in discoteca

Il venerdì e il sabato sera sono due momenti della settimana assimilabili ad una truffa da servizio girato da "Striscia la notizia" o da "Le Iene". Il weekend rende le persone più disinibite e più propense al rimorchio facile. Peccato che poi ci sia la domenica mattina e la domenica pomeriggio e tutti gli altri giorni della settimana che fanno scemare l'idea di un appuntamento semi-romantico.

Più o meno funziona così. Dopo un'estenuante organizzazione di un pomeriggio, il gruppo di amici decide di andare a ballare: solito posto, solita ora eppure almeno una camomilla per decidere cosa indossare. La serata si svolge in modo ordinario: bella musica, fiumi di alcol, bella gente e gente che farebbe meglio a stare nascosta in casa. Tutto procede come dovrebbe. Ecco perché quando gli sguardi si incrociano, spinti dal negroni fatto male dal barman e dall'ormone galoppante nella notte, si inizia a parlare, a presentarsi e a scambiarsi i numeri di telefono con la promessa di un caffè. 

"Ci vediamo per un caffè" è la frase più terribile che una persona possa ricevere. Di norma può avere più significati:
  1. ci vediamo realmente per un caffè
  2. ci vediamo per un caffè e con un preservativo in tasca
  3. ti ho detto di vederci per un caffè ma era l'alcol che parlava
Nel primo caso la domenica mattina dopo un paio di battute sulla serata andata bene ci si organizza per la sera per prendere il fantomatico caffè. Se già nella conversazione della domenica uno dei due interlocutori inizia a parlare di lavoro, università e impegni imprevisti, si è già passati nel terzo caso: non vi vedrete mai. Se si ha la fortuna di prendere il caffè le possibilità di un reale appuntamento iniziano a formarsi: ci si veste eleganti ma non troppo per non impaurire l'altra parte della mela, si fa esercizio fisico per tutta la domenica pomeriggio e si controlla su Google Maps il posto dove ci deve incontrare calcolando i minuti e la benzina necessari per arrivare in orario. Si arriva al dunque, all'appuntamento vero e proprio, ci si saluta con finta timidezza e si va al tavolo chiacchierando di banalità e sperando di avere di fronte un essere umano che sappia articolare una frase di senso compiuto. Finito l'appuntamento, gradevole o meno, la serata può prendere due direzioni diverse:
  1. passeggiata romantica con organizzazione per un secondo appuntamento di cui non si ha la certezza matematica che possa realmente capitare
  2. passeggiata romantica a casa sua (secondo caso) con la certezza matematica che se ci si rivede è perché la qualità del sesso era ottimale alla decisione di rivedersi
Poi dal secondo appuntamento in poi è tutta una salita perché uscire con una persona vuol dire uscire con tutti i suoi problemi, con il suo passato e con le sue certezze sulle relazioni basate su vecchie storie e vecchie credenze che con difficoltà si riescono a migliorare. Ad ogni modo, se al secondo appuntamento ne segue un terzo, la truffa non è riuscita e si può tornare a ballare con la certezza che persone che sanno gestire i propri pensieri ancora ci sono. Probabilmente non sarà una storia a lieto fine ma avere di fronte chi sa gestire un numero di uscite superiori a uno è già un successo di questi tempi.

Buon weekend a tutti.

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