Amici, amiche, fratelli e sorelle,
è ufficiale: ne ho le scatole piene di chi si fa condizionare dal proprio passato.
Il passato esiste, non si può cancellare, non c'è rimedio al fatto che noi siamo stati forgiati da esso. Non c'è educazione che tenga: noi siamo quello che ci è successo.
Chiarito questo punto ora voglio chiarirne un altro. Il passato esiste, c'è, è reale. E poi? Lo dobbiamo portare con noi come se fosse uno di quei mini-cani che vengono vestiti e portati dentro le borse? Vorrei capire per quale motivo ci si ostina a portare questo passato dietro e a usarlo come una scusa per tutto ciò che ci spaventa del presente:
"Sai, una volta.."
"Sai, io sono stato.."
"Sai, per un periodo della mia vita.."
Perfetto, va benissimo, tutti abbiamo un passato e molto spesso questo passato non è neanche dei migliori perché se lo tiriamo in ballo ogni volta vuol dire solamente che ci ha fatto male e che molto probabilmente stiamo ancora male. E sapete una cosa? Con una probabilità molto alta questo dolore ce lo porteremo dietro finché non arriveremo alla tomba.
Chiarito questo altro punto spiegatemi perché ancora questo fantomatico passato sta lì, come uno dei braccialetti dell'amicizia che indossiamo in età adolescenziale e che impediscono un'abbronzatura uniforme in estate.
Per quale motivo questo passato deve condizionare il presente, impedire di compierlo, di agire, facendo fare la parte dei frigidi, dei senza cuore e di quelli a cui importa poco di tutto e di tutti?
Voglio dire, Kris Kardashian ha superato il fatto che suo marito sia diventato trans a 65 anni, superate anche voi i vostri demoni del passato. Capisco che lo sguardo da persona dannata sia sexy e regala fascino, ma non siete né Sharon Stone in Catwoman né Russel Crowe ne Il gladiatore.
Siamo tutti marchiati a fuoco da passati turbolenti e da persone che inevitabilmente ci hanno cambiato e hanno cambiato la nostra vita, ma non è questa una scusa adatta per lasciarsi sconfiggere così da loro. E non immolatevi martiri pensando che il male lo avete avuto solo voi e che la vita vi odia: i mali fanno parte della vita ed è per questo che io diffido molto da chi si definisce felice, perché la felicità è un'utopia perché ci sarà sempre del male nel bene e viceversa, ci sarà sempre una macchia nel bianco che si vuole far vedere.
Ecco perché bisogna lasciarsi il passato alle spalle e combattere i problemi di oggi, ciò che accade ora, focalizzarsi sul momento e viverlo e pensare che se non lo si fa si rischia di cadere nel rimorso o nel rimpianto.
Dunque amici, amiche, fratelli, sorelle, siamo umani e come tale abbiamo un passato dietro che ci ha forgiato, ma lasciamo forgiarci da un presente che possiamo controllare, così da essere più forti nel domani che tanto spaventa.
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