Ieri la serata è stata produttiva da procurarmi abbastanza ispirazione per l'articolo di oggi. Eravamo in quattro, due ragazzi e due ragazze e come al solito si parlava dell'argomento ever green dei poco più che ventenni: le relazioni.
Ognuno ha le proprie esigenze, ognuno le sue fisse e ognuno è alla ricerca di qualcosa, ma dei punti in comune tra le nostre differenti menti ed esperienze c'erano: le relazioni si valutano quando la favola finisce e la realtà ti colpisce in faccia dura e violenta, come se fosse una sveglia dopo che ti sei fatto una notte in discoteca tra alcol e più momenti da dimenticare che da ricordare.
Le storie iniziano nei modi più diversi e poi si accendono in un fuoco fatuo che brucia facendo credere ai protagonisti che la loro storia andrà sempre così, che si ameranno sempre in quel modo e che tutti li prenderanno a modello, sospirando "Ah, come sono innamorati!". E saranno lì come due ebeti a pensare che sono fortunati, che hanno trovato la persona giusta. Se ne vanteranno con gli amici, ne parleranno persino ai loro genitori, perché è l'inizio e all'inizio è tutto bello: la favola dei Grimm versione 2016.
Si, l'inizio è più o meno così per tutti.
Poi arrivano le mutande e una trousse targata Kiko e il paradiso diventa l'inferno.
Quando l'uomo si sente così a suo agio da mettere le sue mutande nel portabiancheria della sua partner, in quel momento finisce tutto. L'uomo incivilis che c'è dentro di lui esce fuori e con lui tutti i difetti: birre appoggiate senza il sottobicchiere sul tavolo in legno, fastidiose serate con urlo di sottofondo a ogni gol della propria squadra o di quella avversaria, tedio nel voler uscire con gli amici di lei e scarso entusiasmo nel vedere una serie televisiva romantica che lei segue da anni e non si può perdere. E l'uomo incivilis lascia la tavoletta abbassata e si rade non curandosi troppo di dare una rassettata generale, perché l'uomo incivilis non se ne cura, non se ne è mai curato e finché non arriva qualcuna a farglielo notare, non se ne curerà mai.
E lo stesso accade quando lei porta la trousse nel bagno del suo partner, in quel momento scatta l'ossessiva maniaca che è in lei. Con l'inizio della trousse inizia il trasloco vero e proprio: spazzolino, dentifricio, piastra, fono, bigodini (che non servono, ma non si sa mai), diffusore, occorrente per manicure, pedicure e svariati tipi di lime per unghie e smalti, tanti, di tutte le sfumature dell'arcobaleno e lo stretto necessario per poter depilare un panda. Per non parlare dei vestiti, anche quelli fuori stagione, come un bikini a metà febbraio. In quell'attimo inizierà il suo momento da designer d'interni quando inizierà a giudicare ogni oggetto prezioso sistemato dal suo partner, come la collezione di pupazzi di Dragon Ball targati 1997. E poi si sentirà in dovere di essere brutta: vestirà con maglie extralarge, con un mollettone ai capelli e il trucco sfatto. E girerà così dentro casa, in quelle condizioni facendoti chiedere seriamente se quell'esemplare che hai di fronte sia la stessa persona che hai conosciuto al primo appuntamento.
Ecco, solo in quel momento inizia la relazione, quando la parte più disgustosa di entrambi prende il sopravvento. E se in quel momento allora il compromesso avrà la meglio sui conati di vomito emessi da entrambi, allora è amore. Solo allora è amore. Prima era favola e nelle favole non c'è amore ma pura confusione per le giovani menti, fumo ammaliatore.
Insomma, l'amore inizia da una mutanda e da una trousse di Kiko.
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