lunedì 25 gennaio 2016

Tradizionale e non tradizionale: diritti e alieni

Montecchi e Capuleti, Guelfi e Ghibellini, Angeli e Demoni, famiglia tradizionale e famiglia non tradizionale.

La letteratura parla spesso di due fazioni che si sono contrastate e che nel loro farsi la guerra sono riusciti a trovare un punto di incontro, a fare delle differenze la forza. Certo sono tutte storie tristemente bagnate nel sangue e non povere di momenti di profonda inciviltà e di disperazione ma alla fine qualcosa di buono viene sempre a galla.

Qui si parla di un conflitto storico fatto di roghi, stregoneria e sottomissione: da una parte ci sono i fautori della famiglia tradizionale ovvero uomo, donna e figli (rigorosamente eterosessuali), dall'altra ci sono le famiglie non unite da questo schema rigido ma diverse in forma, struttura e diritti. Si, perché le famiglie tradizionali godono di tutti i diritti proposti dal codice civile mentre invece chi non si trova in questo status diventa un alieno al codice civile, non è proprio preso in considerazione e come tale viene emarginato.

Ecco, già a livello intuitivo, dopo la storia dell'ultimo secolo, sapere che ad alcune persone vengono dati dei diritti ed altre no, dovrebbe far venire in mente che forse molto giusto questo non sia. Però ci sono gli smemorati, gli ignoranti e quelli che l'unica storia che conoscono è quella della loro squadra di calcio, dunque ci ritroviamo poi nella condizione che un qualcosa che dovrebbe essere ovvio, risulta anche difficile da far comprendere.

Ad ogni modo le famiglie tradizionali, spaventate dal fatto che alcuni (non loro, la loro famiglia non è per nulla toccata nella questione) potrebbero volere una famiglia diversa dalla loro, si sono unite nel nome del Signore, e si sono organizzate per protestare, per dire no alle famiglie non composte da uomo, donna e figli (eterosessuali, lo ricordo). Nascono così le Sentinelle in Piedi, il Family Day e si ritorna velocemente alla donna in cucina a pulire in silenzio e all'uomo che torna dal lavoro dichiarandosi ancora il "Capo-famiglia".

Finché è il popolo a parlare, allora si sta tranquilli. Quando sono i politici a parlare allora no, allora ci si arrabbia, perché un popolo civilizzato merita equi diritti e se coloro che dovrebbero garantirteli rispondono che così facendo la gente chiederà di sposarsi col proprio cavallo, allora ci si arrabbia, e pure parecchio, perché tu politico non metti a confronto un cittadino da un cavallo. Se lo fai non meriti la poltrona.

E così è nato l'evento #Svegliatitalia per dire ai politici che dovrebbero governarci in modo giusto, che la famiglia tradizionale di fondo non esiste, perché la famiglia è un concetto molto più intimo di quello descritto dalla legge e dalla Chiesa, perché è famiglia non solo chi con te condivide il sangue, ma anche chi condivide le gioie, i dolori, i segreti e le verità ed è per questo che bisogna stare attenti a parlare di famiglia tradizionale, perché l'unica tradizione che dovrebbe seguire una famiglia è quella di amarsi.

Dunque cari partecipanti al Family Day, la vostra famiglia tradizionale non ve la toccherà nessuno; lasciate agli altri di vivere la vita che vogliono perché la cosa vi porta così tanto tedio solo perché l'ignoranza dilaga nelle vostre menti e nei vostri schemi mentali. E prima si capirà questo, che la famiglia tradizionale, per chi così la concepisce, rimarrà intatta, prima si potrà dare a chi non gode di questo schema, diritti veri e reali, riconosciuti dal codice civile che in assenza di tali leggi proprio civile non si potrebbe chiamare.

Si ponga ora fine al conflitto, si faccia passare il disegno di legge e si porti questo stato a un livello superiore chiamato civiltà.

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