domenica 22 febbraio 2015

Le aspettative del lunedì, le delusioni del venerdì

Quando superi il primo ventennio non puoi che vivere costantemente a caccia di qualcosa.
C'è chi caccia un amore.
C'è chi caccia un lavoro.
C'è chi caccia per realizzare un obiettivo.
Si caccia ma con le armi fatte dai lego e con l'esperienza pari a zero.

Ma le aspettative date dalla nuova caccia impongono delle aspettative e per ogni aspettativa c'è una delusione dietro l'angolo.

Solitamente si osanna il lunedì come giorno magico in cui tutto ha inizio. Il lunedì è il nostro capodanno settimanale quello in cui si cominciano le diete e si cambia strategia. I piani d'azione vengono mandati all'aria ogni giorno ma quando hai poco più di un ventennio non è possibile non cogliere ogni lunedì la sfida propinata dalla settimana che ci attende.

Puntualmente il venerdì si fa il conto, si mette una riga e si sommano le perdite e le acquisizioni. Almeno per me i buoni propositi del lunedì vengono quasi sempre mancati. Ma quando il venerdì si torna a casa dopo una serata boriosa e solitamente alcolizzata non possiamo non chiederci: quando arriverà il nostro momento?

Perché di quello si tratta: momenti. Viviamo la maggior parte delle giornate in un indossare e togliere maschere continuamente con la voglia di poter semplicemente essere noi stessi, con tutti, non solo con il nostro gruppo sociale. Però alla fine le maschere ci piacciono, perché le maschere nascondono e le maschere minimizzano il dolore.

Sarebbe bello se i filtri sociali prendessero fuoco e con loro le maschere che ci portiamo dietro così da svelare chi siamo per far del bene a noi e alle nostre relazioni perché se si dicesse come stanno in realtà le cose non ci sarebbe più alcun bisogno di lunedì e non si imprecherebbe più alcun venerdì sera.

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