domenica 15 febbraio 2015

Riflessioni di un single

San Valentino è passato miei cari umani che leggete Comunicazione Ordinaria e non ho potuto non leggere i segni che mi sono stati inviati durante la giornata.

Il primo segno c'è stato quando un'infatuazione passata mi ha mandato un messaggio che devo dire mi ha fatto molto piacere ricevere. Non perché fosse San Valentino ma perché uno degli obiettivi della mia vita è rimanere nel cuore delle persone che poi la vita e le situazioni ti portano via. Vedete io sono per l'amore al sapore di "Cime tempestose", quello che ti prende il cuore, la testa, gli organi, il corpo. Io sono per l'amore complicato, che c'è, esiste ma è comunque complicato. Non perché le cose semplici non mi piacciano è solo che non mi prendono, non mi coinvolgono e perché Tiziano Ferro ha dichiarato che l'Amore è una cosa semplice solo dopo anni di storie tormentate e quando era ufficialmente single. Poi i fantasmi del passato possono terrorizzare e nessuno di noi dovrebbe mai averne uno ma quando fanno capolino sorprendendoci devo dire che la sensazione che si prova non è terrore, ma calore.

Il secondo segno mi è stato dato dalla persona con cui vivo. Lui e la sua metà mi hanno dimostrato che nonostante una stupida febbre lo stare insieme supera ogni cosa. E non solo il giorno di San Valentino. Questi si amano veramente, nel modo sano, nel modo giusto e non ho potuto non pensare invece a quelle storie malate di annichilimento dell'uno o dell'altro membro della coppia. Che senso ha unirsi ad un'altra persona se questo comporta l'omicidio della propria? Lo ripeto ormai da molto che siamo in un periodo di quieta disperazione in cui si cerca una metà così che ci si senta meno soli ma chi lo ha detto che siamo metà alla ricerca di altre? Il mito di Zeus è superato, non credo davvero che uomini e donne siano stati divisi per poi ritrovarsi. Credo invece che un uomo e una donna, o le altre combinazioni possibili possano unirsi per Amore e l'Amore non completa e non colma, l'Amore c'è perché ci deve essere e non c'è quando non è destino che ci sia. Ma soprattutto prima di amare qualcuno c'è bisogno di amare la propria di vita e le persone che la compongono perché senza di esse potremmo davvero sentire il senso della solitudine e questo diverrebbe un problema. Non nasciamo incompleti ma non per stare da soli.

Il terzo segno è arrivato a San Valentino passato. Erano le 3 ed ero appena sceso dal bus che lascia sulla mia via quando vedo una delle infinite pozzanghere che ospitava un mazzo di rose rosse, forse una dozzina, nella pozzanghera tra cicche di sigarette e coriandoli di carnevale sbiaditi. E lì è stato inevitabile pensare che le cose belle finiscono e che bisogna senz'altro abituarsi a questo stato di cose che non è cosa semplice ma è sopravvivenza perché le storie, tutte, nessuna esclusa hanno un finale e sebbene noi abbiamo un potere discutibile sulla stesura delle ultime parole da dirsi ne abbiamo molto di più nel ricordo che lasciamo.
Non si può dire che non sia una vittoria rimanere nel cuore e nei pensieri di chi hai amato.
Non si può dire che non sia straziante il telefono muto dopo una rottura.
Non si può dire che non sia nero il colore della fine.
Ma nonostante tutto, quando gli anni passano e ci si scontra per caso, se ciò che si vede è un sorriso o comunque della pura nostalgia allora la nostra storia, seppur finita, ha avuto un valore, ha un peso perché siamo stati e saremo presenti se non fisicamente almeno nei ricordi.
Ed ecco perché le relazioni non si costringono, non si continuano ad ogni caso perché l'Amore non ha date fisse di innamoramento e di fine. Alcune volte semplicemente certe emozioni rimangono e non c'è niente di più bello che camminare sotto la pioggia il giorno di San Valentino e sapere che pur essendo solo sei nel cuore.

Buon San Valentino.

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