venerdì 27 maggio 2016

La luce dell'alba

Questa mattina mi sono svegliato alle 5, senza un motivo reale.
Fuori l'alba stava iniziando a sorgere, così ho fatto un caffè, mi sono infilato un paio di pantaloncini, una maglia, un paio di Converse e sono andato a farmi due passi al parco a guardare l'alba che sorgeva. Che poi questo è il bello della città e il bello del vivere da fuori sede: la città nel suo caos e grigiore regala viste spettacolari anche nei luoghi più impensati, mentre vivere da fuori sede dona la libertà di farsi un caffè, mettere le prime cose che si trovano nell'armadio e ritrovarsi in un parco, su una panchina, alle 5 del mattino a guardare l'alba salire.

E poi mi guardavo attorno ed era tutto così inevitabilmente bello: c'era silenzio che in una città come Milano è un evento non da poco, poi c'erano trentenni assonnati che facevano fare la passeggiata al cane, e poi ancora chi si allenava, chi prendeva il sole e chi era in gruppo a farsi una passeggiata. Si, una passeggiata alle 5 del mattino.

Si dice molto sui poteri benefici dell'alzarsi presto al mattino, del vedere l'alba, di stare in silenzio, di osservare le persone, la natura e non il pc e devo dire che questo casuale tentativo lo ripeterò non appena potrò perché oltre a tutti i benefici sensoriali che ho provato, ce ne è uno che di gran lunga mi ha fatto desiderare che quell'alba non terminasse più: ho avuto modo di guardare da un nuovo punto di vista un po' di cose, di pensare fuori dalle mie abitudini e di accettare una verità che era da tempo sotto il mio naso e che invece mi ha arrecato fastidio per un po'.

Questa verità per il momento la tengo per me, ma se volete un consiglio, se vi svegliate prima del previsto e avete la possibilità di vedere l'alba, vestitevi al volo e uscite, magari con la luce di un nuovo giorno le preoccupazioni di ieri potranno andare via.

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