Il mio motto è "Tutto accade per un motivo" e fino ad ora non mi sono mai ricreduto. Tutto ciò che è successo in questi 23 anni ha avuto un significato, anche se per alcune cose c'è voluto del tempo per capirle nel profondo. Sono partito con tanti bagagli e un solo sogno: trovare il modo di fare quello che mi piace, quello per cui ho studiato, quello che so fare meglio. Volevo crescere con chi era del mestiere, volevo formarmi, volevo imparare a cavarmela da solo e dopo un anno e mezzo devo dire che ancora il traguardo è molto lontano. Sempre che ci sia un traguardo da raggiungere.
Ho lasciato la mia casa, la mia stanza, la mia famiglia, i miei amici, i miei bellissimi cani e ho lasciato una parte di me stesso, una parte equilibrata, calibrata, forte e preparata. Non c'è nulla da fare, quando cambi città, nonostante tutta la motivazione del mondo, ti ritrovi ad essere un'altra persona, soprattutto all'inizio, quando non conosci le strade, i luoghi e le persone e tutto deve acquistare un senso, un senso che a dirla tutta è difficile da trovare.
E dopo un po' che sei uscito di casa, dopo un po' che hai combattuto per ottenere il tuo posto nel mondo, le difese si abbassano, la stanchezza si fa sentire e c'è bisogno di tornare per riacquistare energie e motivazione. E ogni volta è così. Ogni volta che torno a casa le certezze vengono ritrovate. Basta poco: una serata tra amici, una cena in famiglia e le vibrazioni della mia casa. Solo queste piccole cose mi fanno ritrovare la motivazione, rimettono in piedi le mie certezze.
Sono certo infatti, di avere a casa infatti una famiglia che mi sostiene, degli amici, che nonostante il tempo e lo spazio ci divida, sono realtà, presenza, costanza e sono certo, sempre di più che se fossi rimasto non sarei cresciuto come ha potuto farmi crescere questa esperienza.
Ed ecco perché se posso dare un consiglio ai miei coetanei, è quello di partire, prendere i bagagli e andare. Perché per quanto possa essere dura, per quanto le forze possano venire a mancare, c'è una certezza che nessuno potrà mai togliervi: che una volta a casa, sarà tutto come prima.
Cesare Pavese diceva e io condivido pienamente: "Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c'è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti"
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