lunedì 11 aprile 2016

Siamo tutti nella stessa barca: conversazioni telefoniche tra vite sentimentali a pezzi

Le divinità creatrici ci hanno dato il dono del linguaggio semplicemente perché prevedevano che prima o poi gli esseri umani avrebbero sviluppato una capacità innata nel mettersi nei casini e sapevano che se non avessero condiviso con gli altri i propri problemi, il mondo sarebbe stato popolato da esseri umani con un crollo nervoso a settimana. Fortunatamente invece godiamo del dono della parola, dello smartphone e delle grandi amicizie, quelle storiche, in cui due persone sono cresciute insieme e sanno così tante cose l'uno dell'altro che raccontarsi diventa istinto di sopravvivenza, non un piacevole passatempo. In questo caso ho il mio esercito personale di grandi amici, quelle poche ma perfette persone a cui raccontare ogni minimo e insulso dettaglio della mia incasinatissima vita e dell'ancor più incasinata vita sentimentale. Ci spalleggiamo, ci sosteniamo e sosteniamo anche l'economia dei gelati, della Nutella e della vodka. Questo è certo.
Ad ogni modo ultimamente la situazione è questa: a partire dal mio personalissimo vissuto, non c'è una storia che stia avendo un finale positivo. Praticamente il mio smartphone è pieno di registrazioni, messaggi e telefonate di ore in cui ci si lamenta di come stanno andando le cose in campo amoroso: ex che ritornano, storie senza un perché, scopamicizie travestite da storie importanti e scuse, lacrime, sesso e sentimenti non corrisposti. Un disastro senza precedenti. Roba che in playlist abbiamo Adele al primo posto.
Però è proprio questo che ci fa andare avanti: sapere che per quanto ci prendiamo colpe che non sono nostre, per quanto non ci piaccia ciò che vediamo allo specchio e per quanto il passato sembra non passare mai realmente, ci sono quelle persone che sono lì a confermarti che non sei l'unico disastrato, che siamo un club, una tribù, un gruppo di giovani vite a caccia di conferme che sembrano non arrivare mai. E l'unica conferma che abbiamo è che quando le cose vanno male, c'è sempre qualcuno che con un film, una bottiglia o una semplice chiacchierata, ti fa capire che siamo tutti terribilmente nella stessa barca.

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