sabato 27 febbraio 2016

Pretese di un orgasmo mancato: energie sessuali e Cirinnà.

La situazione è questa: siete sotto casa, eccitati, vi baciate, vi palpate e non resta altro che entrare nell'edificio, correre verso l'appartamento e sfogare le energie sessuali dei corpi. Via una camicia, strappa i bottoni, scende la zip e l'intimo si perde tra le lenzuola, Eros e tutti gli dei greci incitano l'unione. Unghie nella schiena, lingua, cambiamo posizione e poi il dramma: qualcosa non va, non come vorremmo almeno o va troppo veloce, in fretta, "Calma!" e visse per sempre felice mentre l'altra persona stava per arrivare alla felicità, ma evidentemente non questa volta.

Succede nel sesso, nelle coppie stabili, nelle serate da una botta e via e nelle coppie neonate: qualcuno viene appagato, qualcuno un po' meno. Come interpretare questo schema sessualmente inappagato? Mancanza di esperienza. Sapete, ho capito che per arrivare a fare del buon sesso bisogna che ci sia dall'altra parte del letto una persona con un livello di esperienza simile al tuo o leggermente maggiore, perché nel sesso, come nella vita, se sei una persona aperta alle nuove esperienze e alle nuove sensazioni, puoi solo che migliorare i tuoi pensieri e le tue abilità. Mentre se ti confronti con chi ne sa meno di te, allora assumi il ruolo di istruttore e la questione si fa abbastanza noiosa.
Ma alla fine è qual è la cosa importante di tutta questa situazione? Fare del buon sesso.
E se l'altra persona non è preparata in materia? Con pazienza e comunicazione, la si fa arrivare al livello desiderato.
Il risultato? Notti da ricordare.

Ora, chiusa la parentesi sessuale, parliamo della questione Ddl Cirinnà. Non voglio parlare delle porcate politiche fatte dalle varie fazioni, dai movimenti e dai politici che con le loro dichiarazioni meriterebbero di lavorare nelle reti fognarie e non al Senato, voglio parlare di ciò che si è ottenuto con la votazione positiva della legge.
In primo luogo l'Italia ha le unioni civili: abbiamo risolto il problema del mancato riconoscimento dei diritti, del mancato riconoscimento di una coppia davanti alla legge, abbiamo dato a tutte le persone, omosessuali e non, parità di uguaglianza di fronte allo stato. Eppure i movimenti LGBT sono parecchio infuriati con Monica Cirinnà e con il nostro Senato. Perché? Perché la Stepchild Adoption non è passata e perché non è stato messo nella legge il vincolo di fedeltà. Eppure la questione non è così semplice come sembra:

  • la Stepchild Adoption non è passata ma è stata inserita una tutela, cioè saranno i magistrati a decidere caso per caso quando applicarla 
  • la fedeltà è un valore morale ma soprattutto personale, non lo deve dire la legge di essere fedeli
    è un aspetto legato all'intimità della coppia

    Spiegato ciò possiamo solo gioire di questo inizio, perché di inizio si parla, perché un passo avanti è stato fatto, piccolo o grande che sia, un passo avanti è stato fatto. Roma non è stata costruita in un giorno e neanche il corredo dei diritti dell'uomo. Al momento io mi ritengo soddisfatto del momento storico, certo è che c'è ancora molto da fare ma diamo tempo al tempo e soprattutto, educhiamo le persone all'uguaglianza, educhiamole alle possibilità della vita. 

lunedì 22 febbraio 2016

Ecco spiegato perché gli opposti si attraggono

Si dice che gli opposti si attraggono.
Io non ci credo molto, credo che gli opposti si mandano vivacemente a quel paese semplicemente perché non si conoscono. Si, alla fine è proprio quello il problema: una persona si può dire opposta ad un'altra solo quando la si conosce e frequenta realmente. Per il resto è tutta superficie. In potenza potremmo conoscere nuove persone ogni giorno eppure ci fermiamo sempre di fronte a scelte estetiche e di vita differenti dalle nostre.

Pensateci: se vedeste una suora per strada, andreste mai da lei anche per chiederle un'informazione stradale? E se fosse un ragazzo con rasta, orecchini e tatuaggi? E una donna sulla sedia a rotelle? E una trans che si prostituisce?

No, nessuno di voi sceglierebbe queste tipologie di persone per chiedere anche una semplice informazione sulla strada da prendere per arrivare a destinazione. Perché? Perché sono persone totalmente diverse da noi per estetica e stile di vita. Eppure nessuno di noi si ferma mai a pensare che quelle persone sono prima di tutto "persone", che sono stati figli, che molto probabilmente lo sono ancora, che hanno una storia, un passato, una memoria. Solo perché la loro storia, il loro passato e la loro memoria sono diversi dai nostri allora li escludiamo categoricamente, come se avere una storia, un passato e una memoria alternativi al nostro li rendesse automaticamente fuori dalla nostra giurisdizione relazionale.

Eppure anche il nostro partner ha una storia, un passato e una memoria diverse dalle nostre e molto probabilmente se le cose non fossero andate in un certo modo non avremmo mai avuto l'occasione di conoscerci e di stare insieme eppure perché il nostro partner, seppur diverso, lo accettiamo mentre l'estraneo dalle nostre attitudini sociali no? Forse ci hanno detto così tante volte di non accettare caramelle dagli sconosciuti che ora ci troviamo a essere giovani adulti con la certezza costante che se qualcuno che non conosciamo ci parla è perché vuole fregarci.

Accade la stessa cosa in amore. Due persone non si conoscono e scappano o tentano di agguantare il maggior potenziale di potere disponibile. E ci si scorna, ci si stuzzica e si raccolgono le proprie ragioni. Quando invece l'unica cosa da fare sarebbe rimanere in silenzio, alternarsi parlando di quello che si è, senza la necessità di trovare punti deboli da colpire e andare a dissotterrare l'ascia di guerra dell'ultimo confronto. Bisognerebbe starsi ad ascoltare, aperti, soprattutto verso l'opposto, perché verso il simile la questione è facile e i problemi risolvibili, è nella diversità che si trova invece la vera bellezza di un'amore caratterialmente sbagliato, umanamente giusto.

martedì 16 febbraio 2016

Pene di San Valentino perduti

San Valentino è una delle festività più chiacchierate dell'anno.
Supera il dibattito panettone versus pandoro, quello su dove andare a Pasquetta e soprattutto quale invito di Capodanno accettare.
A San Valentino c'è un mix di fazioni e di opinioni che manderebbe i server di Twitter nel panico.

Ad ogni modo questo San Valentino per me è iniziato venerdì sera, alle 19.30 circa: lo si percepiva nell'aria. Ero in stazione ed erano tutti intorno a me: gli innamorati in attesa delle loro metà arrivate da tutta Italia per passare un weekend d'amore.
I ragazzi erano lì ad attendere le loro dame con mazzi di fiori e grandi sorrisi.
Le ragazze erano attraenti, emozionate e con lo sguardo carico di aspettative.
Poi arrivavano a ondate, chi da Roma, chi da Napoli, chi da Bari e l'incontro era la cosa più bella: avrebbe sciolto il cuore di pietra anche del più insensibile degli esseri umani. C'erano baci, abbracci, occhi lucidi e battiti accelerati. Insomma il cliché di San Valentino era lì, forte ed evidente.

Ma nonostante questo episodio quest'anno sono stato circondato da cuori infranti, da persone ferite, da storie travagliate mentre quelle coppie stabili molto semplicemente non avevano tempo, avevano bisogno di fare una cosa veloce, semplice e diretta. Il problema qui è vario:
- da una parte ci sono quelli che odiano San Valentino perché sono single
- dall'altra quelli che sono accoppiati ma annoiati
- infine i menefreghisti che a dirla tutta, sono quelli che vivono meglio

C'è questo mito del San Valentino che porta le persone a struggersi se sono sole o a evidenziare il fatto che sia la festa degli innamorati e non dei fidanzati e questo atteggiamento è maturo quanto un casco di banane nere.
Insomma quale può essere il problema dell'essere single? Cosa ha di meno un single rispetto a una persona accoppiata? L'amore? Forse, ma anche se gli mancasse l'amore di una persona e/o per una persona, siamo sicuramente circondati da tanto amore nei nostri confronti e tanto che diamo noi agli altri, dunque l'amore non ci manca. Manca il mito dell'amore romanzato, dell'amore da favola, quello che ti fa perdere il sonno e ti fa emozionare. Manca quello ma è una possibilità di chi si sa mettere in gioco, chi gioca in difesa non può provarlo.

E allora perché struggersi?
Perché siamo ancorati a doppio filo a situazioni del passato che hanno lasciato del gusto troppo dolce nei nostri ricordi facendoci cadere in un'assuefazione da amore passato. Quando finisce una relazione solitamente si sta male per il semplice fatto che c'è una dipendenza da cui siamo affetti che deve essere sradicata. Dipendenza non solo della persona a cui eravamo legati, ma anche della persona che eravamo noi con lei. In molti credono che l'anima gemella esista e che esista per completarci. Opinioni divergenti. Io credo che sia solo una semplice scusa per coprire il fatto che non siamo risolti, non siamo apposto con noi stessi, che non siamo liberi dal passato ma consapevoli di esso. Ed è questo che rende alcune categorie di single tanto tristi:sperare di tornare ad essere di nuovo la persona che si era nella precedente relazione. Ma io non credo che questo possa accadere, perché il nostro essere in relazione ad una persona cambia a seconda della persona che abbiamo davanti.

Ecco perché è necessario slegarsi il prima possibile da una relazione passata: ogni volta che finisce un amore, un'altro è lì pronto per essere vissuto. Ma i nuovi amori hanno bisogno di spazio, non possono condividere il posto con il meraviglioso cadavere di un amore che non c'è più.


giovedì 11 febbraio 2016

A cosa serve la maschera: storia di piccole buone azioni

Succede ogni giorno, dalla mattina fino alla sera e alcuni anche sotto le coperte. Si indossano maschere differenti, una per ogni occasione, alle volte una per ogni persona. Si cela il proprio io, dietro a uno strato di tessuto epiteliale che si modifica al cambiamento di ciò che gli occhi vedono. Non è un caso e non è neanche una colpa. È molto semplicemente sopravvivenza, saper vivere o meglio saper vivere nel mondo che ci siamo costruiti. Si, perché pensate ai bambini il primo giorno di scuola: se non vogliono stare lì, piangono, urlano, strillano e chiedono di essere portati il più in fretta possibile a casa. Tra adulti non funziona così:

-la tua relatrice ti sta facendo impazzire? Le sorridi.
-il tuo partner ti sta dicendo una bugia? Fingi di credergli (poi vai a rigargli la macchina).
-il tuo amico è fidanzato con una strega? Diventi suo amico.

Attenzione, non sto parlando di falsità, sto parlando di autoconservazione: pensate se davvero dicessimo tutto quello che proviamo realmente anche solo per un giorno. Ci ritroveremmo licenziati, single, sul punto di morte almeno un paio di volte e infinitamente soli. Perché parlano tutti così male delle maschere ma sono le uniche che ci fanno galleggiare nel sistema di socialità contemporaneo.

Ma la storia è un processo meraviglioso che rende il futuro sempre inaspettato. E infatti al giorno d’oggi c’è sempre una situazione in cui le maschere vengono tolte e l’essenza viene rivelata. Purtroppo non parlo di amore, in quel caso togliere la maschera ed essere chi si è veramente è un’impresa epica. No, parlo del mondo social in cui la maschera cade e chi non ne ha controllo si mostra per quello che è. Ecco spuntare fuori leoni da tastiera, ninfomani, mostri d’odio e chimere di violenza, rabbia e xenofobia. Esce infatti il lato peggiore di ciò che c’è dietro la maschera perché in fondo lo schermo ci protegge e quando siamo sicuri di non essere attaccabili, tiriamo fuori il nostro lato peggiore.


E il lato migliore dove sta? Di esistere, esiste, ma quando si manifesta? Io credo che si manifesti nelle piccole cose, nei piccoli atti d’amore di ogni giorno. “Scrivimi quando arrivi a casa”, tenere la porta aperta a una signora, sorridere a un bambino che ti guarda in metropolitana, rifare il letto, “Qualcuno vuole un caffè?” e tante altre piccole occasioni per dimostrare il lato buono degli esseri umani, di quelli che anche con la maschera indosso riescono a sembrare meno mostri e più umani.

giovedì 4 febbraio 2016

Frequentazione con data di scadenza

Accade per caso o per Tinder, ma più o meno le cose vanno così: si conoscono e si piacciono, si mandano messaggi, escono, serata romantica, bacio, messaggi del buongiorno, "Vorrei essere con te", il sesso, il film insieme, poi uno dei due si stranisce, scappa, ansia, stiamo correndo, ciao e dopo qualche tempo vieni a scoprire che è lì con il profilo Facebook condiviso con la sua nuova fiamma.

Succede amici, nelle situazioni etero e nelle situazioni omo, anche se dovremmo chiamarle di più situazioni trans, perché conosci una persona e nel giro di due settimane la archivi nel tuo fascicolo personale "Persone da evitare" con tanto di foto segnaletica, targa della macchina e numero di conto.

Ecco, dalle ultime esperienze ho capito che ci sono frequentazioni con la data di scadenza e a mio parere sono le più terribili, non perché debba esserci necessariamente amore, matrimonio, figli e bambini, ma perché sono quelle in cui che se decidi di investirci un po' del tuo tempo è perché vuoi avere la speranza che il genere umano non sia popolato solamente da scarse persone con una scarsa personalità. Perché vedete a 23 anni, se hai voglia di far carriera e metti le relazioni al secondo posto, sei l'anormale, perché già a 23 anni ti ritrovi gente sposata, con figli, in attesa del secondo e tu sei lì a marciare contro le intemperie del lavoro mancante. A 23 anni, nonostante una laurea, una famiglia, tanti amici e qualche amore che ti ha ferito sei di base perso nella nebbia. Sai cosa vuoi fare, non sai come arrivarci e tenti, e sbagli, tenti ancora e sbagli nuovamente e inevitabilmente sei alla ricerca di qualcosa di sicuro. Così hai poco tempo da dedicare alle frequentazioni e se decidi di prendere un caffè con qualcuno, andarci a cena o perfino andarci al cinema è perché proprio ti piace, c'è quel qualcosa che ti fa pensare: forse ci può essere qualche possibilità di sicurezza. E invece molto spesso le relazioni più sono intense e più ti fanno sentire disilluso quando arrivano al capolinea.

Sono sempre stato fautore dell'ideale di libertà e di individualità che fa parte di ogni singola persona appartenente al globo e dunque trovo difficile e contro ogni mio principio pensare che basti una persona a liberarti dai tuoi demoni, dalle tue paure e dalla confusione più totale. Però credo nell'amore e l'amore aiuta soprattutto quando sei lì come un idiota e sorridi a un telefono che si illumina e ti dice che la persona per cui stai investendo tanto ha deciso di usare quei minuti del suo prezioso tempo per dirti qualcosa. 

Tuttavia, ne parlavo proprio ieri sera in un post cena fatto di vino e carboidrati, le ex, gli ex e quelle persone che neanche ci sono arrivate a questo status, fanno curriculum, è tutta esperienza spendibile per il futuro, è un segno a cui bisogna guardare con amore perché è proprio quella la cosa importante: aver investito con amore a delle relazioni nonostante la fine non sia stata delle migliori.