Ma cominciamo dal principio.
Era Gennaio e ho iniziato un nuovo lavoro pieno di entusiasmo e di speranze, vivevo con il mio migliore amico e avevo un flirt con una persona davvero speciale. L'unico problema era la distanza da casa che si faceva sentire e una situazione non facile da gestire.
Era Marzo, poi Aprile e Maggio, il lavoro iniziava a farmi sorgere domande, vivevo ancora con il mio migliore amico ma si sarebbe trasferito all'inizio dell'estate. Il mio flirt andava a concludersi, gli amici erano ossigeno e tutto quello che mi causava ansia e dolore aveva finalmente trovato risoluzione.
Era Luglio e ho preso una decisione: dare una svolta alla mia vita professionale. Lascio il lavoro, torno a casa, studio per l'ultimo esame da dare per laurearmi a Dicembre e affrontare il mondo del lavoro di stampo internazionale. Inutile dire che la burocrazia aveva colpito e che tutti i miei piani erano andati in fumo. Così mi sono ritrovato senza lavoro, senza progetti e nel caos più totale.
Era Settembre e ho riprogrammato tutto: me stesso, la ricerca del lavoro, i miei obiettivi. Il mio flirt era giunto a conclusione e come tutte le mie relazioni, che sono poche ma emotivamente potenti, la sua ombra tornava sempre a ricordarmi ciò che eravamo, ciò che saremmo potuti essere e ciò che non siamo stati.
Poi è arrivato Ottobre e tutto è cambiato: ho trovato lavoro, sto curando dei progetti e mi sto dando da fare affinché tutto, almeno dal punto di vista lavorativo, abbia un seguito. E devo dire di essere soddisfatto di me stesso, per essere riuscito a sopravvivere emotivamente a questa tempesta dell'ultimo anno.
Forse la tempesta non è ancora passata e nuove insidie si nascondono nell'ombra ma se c'è una cosa per cui non sono caduto al suolo senza forze è stato credere in me e nelle mie possibilità, è stato credere che il duro lavoro paga, anche quando così non sembra. Lo ripeterò fino allo sfinimento: tutto accade per un motivo e credo fermamente che i periodi bui servano per farti apprezzare il bello che la vita può offrire se riesci a muoverti, a non rimanere immobile e fermo, se ti circondi di possibilità e tenti di coglierne più che puoi.
Ed è per questo che la luce in fondo al tunnel non esiste: viviamo in tunnel mentali ogni giorno. Possiamo decidere solamente se illuminarli noi stessi o se lasciarci abbandonare al buio delle quotidiane difficoltà della vita.