martedì 12 luglio 2016

Le 5 cose che ho amato e le 5 cose che ho odiato di Milano

La mia partenza è imminente: ho la casa piena di bagagli vuoti, pieni, semi-vuoti, semi-pieni, lavatrici da fare ma soprattutto, prima della mia partenza per Roma, ho un esame da dare. Sono dunque sull'orlo della disperazione!

Ad ogni modo mi sono trasferito a Milano un anno e mezzo fa e in questo periodo ho tentato di vivere le proposte della città e ho voluto stilare una lista, un piccolo decalogo diviso in una top five delle cose che ho amato e in una top five delle cose che ho odiato.

Iniziamo!

10. Ho odiato l'assenza di comunicazione, di garbo e cortesia. Perché a Milano se sei alla fermata del tram, sei rigorosamente con le cuffie o con gli occhi puntati sul telefono. Non c'è possibilità di incontro, chiacchiera o scambio anche solo per dire: "Che tempo di merda!" quando sei in pieno novembre e sta grandinando da 2 settimane.

9. Ho amato lo scorrere del tempo: tutto veloce, pieno, costantemente in crescita, non ti fermi mai e quando lo fai vai in estasi mistica. Però il tempo è speso bene tra le mille cose da fare e vai a letto soddisfatto, stanco ma soddisfatto.

8. Ho odiato il tempo, perché bello non è. In inverno è una continua pioggia che non ti lascia respirare, in estate è afa, caldo, umido e appiccicaticcio. Un vero inferno.

7. Ho amato le mostre, le esibizioni, gli eventi e la cultura diffusa. Ogni giorno si può vedere qualcosa e si può imparare qualcosa. Basta girare l'angolo e ti ritrovi di fronte alla casa in cui ha abitato un grande uomo del passato o alla galleria di un giovane artista in ascesa.

6. Ho odiato come cambiano in fretta le persone che partono dal Centro e dal Sud per studiare o lavorare qui. Perdono tutta l'energia e la gioia dei posti in cui sono nati e si abbandonano allo snobbismo di Corso Como, della Virgin e della moda dell'ultimo momento.

5. Ho amato il lavoro e le possibilità lavorative per i giovani. Qui il lavoro c'è e anche tanto, perché ai giovani le possibilità vengono date e alcuni guadagnano anche molto con il loro primo impiego. Qui il lavoro è sacro ed è formativo, eccitante e non annoia mai.

4. Ho odiato gli schiavi del lavoro, quelli che il lavoro te lo fanno odiare, quelli che si devono mettere in mostra, che non accettano interferenze e soprattutto appendono la loro vita al chiodo per un lavoro probabilmente temporaneo solamente per poter tornare a casa la sera e dire quanto dura sia la vita.

3. Ho amato l'università e gli eventi a cui ho partecipato, perché erano organizzati alla perfezione ed erano formativi, creativi e coinvolgenti. Per alcuni corsi universitari e per alcuni eventi sono uscito dalla porta sempre con nuove idee da sviluppare.

2. Ho odiato la mancanza di relazionarsi delle persone, la mancanza di coraggio diffuso di dirsi le cose in faccia, di esporre le proprie problematiche e di osare un po' di più.

1. Ho amato la facilità della vita in città, perché Milano è piccola, facile da percorrere, piena di servizi eccellenti e di luoghi che ti tolgono il fiato. In qualsiasi posto potrai trovarti, vedrai bellezza e diversità, e accettazione e novità. Per questo è la città della moda: qui tutto ciò che è diverso è accettato.

Questo è il mio personale decalogo delle cose che ho amato e odiato di questa meravigliosa città.

Fatemi sapere se siete d'accordo!

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