giovedì 10 settembre 2015

Studenti fuori sede, Johnny Depp e Pechino Express

“Buongiorno, sono Carlo Occhinegro, la contatto in riferimento all’annuncio di affitto che ho trovato sul sito…”
Dico questa frase con tono dolce e rassicurante circa 8 volte al giorno da 10 giorni. Una routine così malata da far accapponare la pelle anche ai ragazzi dei call center.
Si, sono tornato a Milano, città della moda, del ristorante delle Rodriguez e città adottiva, così adottiva che sto cercando un appartamento da 10 giorni e ancora sono accampato da amici e giustamente al mio arrivo solo vento, gelo e tempesta.

Ma siamo fiduciosi: presto qualcuno con un minimo di etica e con una ferita sentimentale ancora aperta, dopo aver sentito la mia storia, mi darà un affitto bloccato con riscaldamento centralizzato, internet e un quartiere dove non mi possa imbattere in cruising notturno.

Ma la vita da fuori sede, di base, è divertente. Al momento sono ospite di amici ed è tutto molto divertente, anche nei momenti più disperati. E nella mia condivisione di internet non ho potuto non seguire i grandi fatti di cronaca che attanagliano il paese. La cosa che più mi ha sconcertato riguarda il Johnny di fama mondiale che si dice che si sia presentato ad un evento d’alta fama con chili in più, denti in meno e l’abbigliamento del nonno di Heidi.

No, non è caduto un mito: quando tra un mese vedremo le sue foto, quando tornerà uno dei 50enni più fighi di sempre, penseremo solo che abbiamo fatto schifo a malignare di lui in questo momento di artisticità non troppo estetica. Poi è il testimonial di Dior al momento. Non è che la direzione marketing e pubblicitaria di Dior sia diventata scema da un momento all’altro e infatti: 



Ma parliamo di cose importanti: è iniziato Pechino Express.

Pechino Express non è un reality show, è il reality show dei sognatori, di quelli che hanno obiettivi, che vogliono arrivare, che sanno che le difficoltà ci sono e le affrontano a cuore aperto. Pechino Express è la versione reality della mente di uno studente che abbia almeno un minimo di fame, di aspirazione e di voglia di avere successo, ma non quello televisivo come potreste banalmente pensare, ma quello propriamente personale. E infatti, per coerenza, le coppie che più amo di questa edizione sono gli Antipodi e gli Artisti.

Andrea Pinna: chi è? Nessuno. O meglio, non lo si conosce con questo nome ma con il nome del brand che ha fondato “LePerlediPinna”. Un giovane studente che ha semplicemente espresso la sua personalità con delle quotes dal gusto irriverente e altamente acido che hanno avuto successo sia perché realistiche e sia perché sono riutilizzabili in quei momenti in cui si è nel mezzo di una discussione e ti manca la frase a effetto.

Roberto Bertolini è un personal trainer. Ecco, ora vi chiedereste cosa c’entra lui con la mia riflessione sul paragone tra il reality e la dura vita di uno studente. C’entra e vi spiego perché: è un personal trainer, un ragazzo con un fisico ben costruito e se c’è una cosa che ho capito nei miei mesi trascorsi in palestra è che per avere un fisico del genere c’è bisogno di una forza di volontà e di un amor proprio simili alle grandi prove a cui vengono messi contro gli studenti.

Paola Barale è rimasta semplicemente la giovane donna degli anni 90’, non è cambiata molto. Nonostante sia passato il tempo è sempre in forma, sempre giovane nello spirito e nel corpo e nonostante una vita di duri sacrifici per la sua carriera, è l’esempio perfetto che il tempo passa, la giovinezza, se la si sa conservare, no.


Luca Tommasini, orgoglio italiano al pari della Cristoforetti e non perché ha ballato con Madonna ma perché se la Cristoforetti ha donato dati scientifici, Tommasini regala emozioni e le emozioni su un palco sono diverse da quelle che ti regala un libro o un cd: sul palco quello che accade in diretta non accadrà più, anche nella replica successiva. Sono quelle le emozioni più belle, quelle per un pubblico di pochi (anche se riempie sempre le arene come direttore artistico di X-factor) quelle che sono indimenticabili ma non riproponibili.

sabato 5 settembre 2015

Tempeste

Amo i temporali: sono ancora l'unica cosa che l'uomo non riesce a piegare a suo volere.
Pensateci. I quattro elementi sono stati piegati a volere umano: generiamo il fuoco da accendini che possiamo mettere in tasca, abbiamo sconvolto l'equilibrio delle foreste con disboscamenti paragonabili a stupri, si è trasformata l'acqua da necessità primaria a oggetto commerciale e infine il vento possiamo utilizzarlo per creare energia ma i temporali, che in qualche modo uniscono le potenzialità distruttive degli elementi, quelli possiamo anche prevederli ma non possiamo di certo controllarli.

Che poi è quello che succede nelle nostre vite ogni giorno. C'è quel mattino in cui la tempesta è acuta, ridondante, pesante e la sua potenza cambia il nostro umore, ci fa restare a letto chiedendoci quando passerà, quando tornerà il sole nelle nostre vite. "E chissà se mai tornerà" ci chiediamo senza dirlo a voce alta perché sappiamo che in alcuni periodi la tempesta decide di rimanere un po' più del previsto e non c'è meteorologo che possa assicurarci che andrà tutto bene, che la pioggia finirà di rovinarci l'umore.

Si, le tempeste sono un evento straordinario perché nonostante la distruzione che portano, un giorno, presto o tardi finiranno e in quel momento potremmo di nuovo riuscire a uscire dal nostro guscio tormentato, a credere che tutto possa cambiare e lo farà. Eccome se lo farà: dopo una tempesta le persone cambiano, non sono mai come erano prima della tempesta, ma questo è un fatto positivo. Chi lo sa se il nuovo noi saprà vivere con più serenità la tempesta che dovrà affrontare prossimamente.

Quello che è certo è che una nuova tempesta arriverà e che sconvolgerà di nuovo tutto il nostro mondo fatto di certezze davvero deboli. Ma sopravviveremo come facciamo sempre, perché anche nell'occhio del ciclone c'è la possibilità di uscirne più forti di come ci siamo entrati.

mercoledì 2 settembre 2015

Il Capodanno anticipato

3,2,1 Buon Anno!
No, non è proprio così, è solo arrivato Settembre, mese della caduta delle foglie, dell’inizio della scuola e del ritorno alla routine. Ma Settembre è molto simile agli ultimi giorni di Dicembre quando si pensa a ciò che si è fatto e ciò che si può fare per modificare ciò che proprio non ci piace delle nostre vite. In pratica se a Dicembre si scrive una lista di buoni propositi per l’anno nuovo di stampo procrastinabile, dato l’alto tasso glicemico dei dolcetti dell’Epifania, a Settembre si rimette tutto in discussione: agenda nuova, impegni nuovi, carattere nuovo, fisico nuovo e si giura di creare una routine sana del tipo sveglia alle 6 del mattino, footing, doccia, lavoro, pranzo, lavoro, pulizie, cena, sesso e notte tra le braccia del proprio amore.
Ecco, tutto questo potrebbe accadere, non è un sogno, potrebbe essere reale ma non è neanche poi così scontato che sia così. Infatti mi viene in mente la metafora della partoriente spiegata nel Deutero-Isaia in cui la partoriente è nel suo momento più problematico, il momento in cui sta per nascere suo figlio ed è lì a soffrire un dolore fisico e per uno mentale: "Cosa accadrà ora?" si chiede mentre il dolore è più acuto che mai.
E poi nel momento in cui tiene la sua creatura tra le mani tutto il dolore sparisce: lo ama già incondizionatamente e ne gode di questo amore che è lei stessa a provare.

Quello che voglio dire con questo paragone che tutti gli obiettivi possono essere raggiunti, che possiamo dare nuova vita a quella che in questo momento ci sembra morta, grigia e così noiosa rispetto a quella che vorremmo. Purtroppo l’unico modo per raggiungere ciò che vogliamo è lavorare sodo ma non possiamo cambiare tutto, non subito per lo meno.
Un consiglio? Provate a prendere foglio e scriverci sopra una lista di cose che nella vita volete cambiare.

(Provate a farlo prima di continuare la lettura!)








Dopo aver finito di scriverle bisogna cancellarle tutte ad esclusione della prima, quella che istintivamente il vostro sub-conscio vi ha suggerito che sia importante per voi. Ecco, concentratevi su ciò che vi è stato detto dalla parte che meno conosciamo di noi stessi, focalizzatevi su quell'obiettivo in cima alla vostra lista e trovate nuovi modi per poter raggiungerlo. Siate creativi! Considerate metodi e soluzioni che possano fare al caso vostro, anche cose strampalate e studiate come poter raggiungere la vostra meta: internet ha soluzioni per tutto, perché non usarlo per cose importanti come l'autostima e la realizzazione personale?

Ecco, in questo modo non solo troverete la vostra via per raggiungere un obiettivo ma vedrete che allo stesso tempo raggiungere gli altri sarà più semplice perché si sarà insinuata in voi una nuova bellissima e sanissima abitudine che vi renderà più semplice ogni tipo di cammino che state per percorrere.

“Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare” dice un famoso proverbio. Ed è proprio così. Fallirete come si fallisce ogni giorno quando si tenta di cambiare perché, come per la partoriente, il cambiamento è dolore ma se c’è una cosa di cui sono convinto è che il fallimento è una tappa obbligata del successo, dell’arrivo, del raggiungimento dell’obiettivo tanto bramato.

Provate con questo metodo e se fallite ritenetevi fortunati: siete sempre più vicini a scoprire la chiave del vostro successo. Il dolore passa, la gioia che avrete, anche se andrà via anche quella, resterà comunque nei ricordi a fare il tifo per voi nelle prossime sfide, per ricordarvi che se ci siete riusciti una volta, potrete riuscirci sempre.