“Buongiorno, sono Carlo Occhinegro, la contatto in
riferimento all’annuncio di affitto che ho trovato sul sito…”
Dico questa frase con tono dolce e rassicurante circa 8 volte
al giorno da 10 giorni. Una routine così malata da far accapponare la pelle anche
ai ragazzi dei call center.
Si, sono tornato a Milano, città della moda, del ristorante delle Rodriguez e città adottiva, così adottiva che sto cercando un appartamento da 10 giorni e ancora sono accampato da amici e giustamente al mio arrivo solo vento, gelo e tempesta.
Si, sono tornato a Milano, città della moda, del ristorante delle Rodriguez e città adottiva, così adottiva che sto cercando un appartamento da 10 giorni e ancora sono accampato da amici e giustamente al mio arrivo solo vento, gelo e tempesta.
Ma siamo fiduciosi: presto qualcuno con un minimo di etica e con una ferita
sentimentale ancora aperta, dopo aver sentito la mia storia, mi darà un affitto
bloccato con riscaldamento centralizzato, internet e un quartiere dove non mi
possa imbattere in cruising notturno.
Ma la vita da fuori sede, di base, è divertente. Al momento
sono ospite di amici ed è tutto molto divertente, anche nei momenti più
disperati. E nella mia condivisione di internet non ho potuto non seguire i
grandi fatti di cronaca che attanagliano il paese. La cosa che più mi ha
sconcertato riguarda il Johnny di fama mondiale che si dice che si sia
presentato ad un evento d’alta fama con chili in più, denti in meno e l’abbigliamento
del nonno di Heidi.
No, non è
caduto un mito: quando tra un mese vedremo le sue foto, quando tornerà uno dei
50enni più fighi di sempre, penseremo solo che abbiamo fatto schifo a malignare
di lui in questo momento di artisticità non troppo estetica. Poi è il
testimonial di Dior al momento. Non è che la direzione marketing e
pubblicitaria di Dior sia diventata scema da un momento all’altro e infatti:
Ma parliamo di cose importanti: è iniziato Pechino Express.
Pechino Express non è un reality show, è il reality show dei
sognatori, di quelli che hanno obiettivi, che vogliono arrivare, che sanno che
le difficoltà ci sono e le affrontano a cuore aperto. Pechino Express è la
versione reality della mente di uno studente che abbia almeno un minimo di
fame, di aspirazione e di voglia di avere successo, ma non quello televisivo
come potreste banalmente pensare, ma quello propriamente personale. E infatti,
per coerenza, le coppie che più amo di questa edizione sono gli Antipodi e gli
Artisti.
Andrea Pinna: chi è? Nessuno. O meglio, non lo si conosce con
questo nome ma con il nome del brand che ha fondato “LePerlediPinna”. Un
giovane studente che ha semplicemente espresso la sua personalità con delle
quotes dal gusto irriverente e altamente acido che hanno avuto successo sia
perché realistiche e sia perché sono riutilizzabili in quei momenti in cui si è
nel mezzo di una discussione e ti manca la frase a effetto.
Roberto Bertolini è un personal trainer. Ecco, ora vi
chiedereste cosa c’entra lui con la mia riflessione sul paragone tra il reality
e la dura vita di uno studente. C’entra e vi spiego perché: è un personal
trainer, un ragazzo con un fisico ben costruito e se c’è una cosa che ho capito
nei miei mesi trascorsi in palestra è che per avere un fisico del genere c’è
bisogno di una forza di volontà e di un amor proprio simili alle grandi prove a
cui vengono messi contro gli studenti.
Paola Barale è rimasta semplicemente la giovane donna degli
anni 90’, non è cambiata molto. Nonostante sia passato il tempo è sempre in forma, sempre
giovane nello spirito e nel corpo e nonostante una vita di duri sacrifici per
la sua carriera, è l’esempio perfetto che il tempo passa, la giovinezza, se la
si sa conservare, no.
Luca Tommasini, orgoglio italiano al pari della Cristoforetti
e non perché ha ballato con Madonna ma perché se la Cristoforetti ha donato
dati scientifici, Tommasini regala emozioni e le emozioni su un palco sono
diverse da quelle che ti regala un libro o un cd: sul palco quello che accade
in diretta non accadrà più, anche nella replica successiva. Sono quelle le
emozioni più belle, quelle per un pubblico di pochi (anche se riempie sempre le
arene come direttore artistico di X-factor) quelle che sono indimenticabili ma
non riproponibili.