Capita alle volte però che del viaggiare ci siano degli aspetti deludenti.
Ho iniziato una nuova università e ne sono rimasto affascinato sin dal primo giorno: tutto più ordinato e organizzato, modi più semplici di affrontare lo studio e stimoli che fino ad ora non avevo avuto nella mia vecchia università. E poi il corso che sto seguendo è molto dinamico e reale così ho tentato di assorbire più informazioni possibili su questo nuovo posto.
Un bel giorno la magia è finita. Si, gli studenti scemi sono una setta che si trova in ogni parte del globo e devo dire che anche qui ce ne sono molti.
Ma la cosa si aggrava quando sei in magistrale: si crede che nessuno più colorerà i quaderni invece di prendere appunti, che non ci sarà più il cretino di turno che farà la domanda più idiota del secolo al professore solo per farsi notare da un tipo che risponde pure imbarazzato alla domanda idiota e poi speri tanto che abbandonate le medie il saluto coreografato sia estinto.
E invece no: le ragazze continuano a usare i Giotto per sintetizzare e sottolineare i propri appunti, i secchioni fanno le loro domande sceme e i ragazzi si salutano con colpi di tacco e versi da elefante.
Si, tutto il mondo è paese, soprattutto in ambito universitario.
Universitari di tutto il pianeta Terra,
penne nere, domande intelligenti (il silenzio è sempre una buona scelta) e saluti da persone che in un breve futuro avranno un IBAN in cui verrà versato mensilmente uno stipendio.
Lo stato ve lo chiede.
L'Italia ve lo chiede.
I miei nervi ve lo supplicano.
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