Ieri sera a San Cesareo, al teatro comunale, è andato in scena il dramma dal sapore assolutamente humor scritto dal Salvino Lorefice, autore siciliano che ha contribuito alla diffusione dell'arte teatrale italiana contemporanea. Lo spettacolo "8 pericolose, simpatiche, donnette" diretto da Claudio Tagliacozzo e Micaela Sangermano è risultato essere uno spettacolo piacevole e di intrattenimento, nonostante alcune delle protagoniste calpestavano per la prima volta il palco davanti a un vero e proprio pubblico. Tre delle protagoniste infatti sono le allieve dell'Accademia teatrale gestita dall'Associazione "Marionette Senza Fili" diretta da Claudio Tagliacozzo.
8 le protagoniste, come dicevo, 3 ex neofite, ormai propriamente attrici, 5 invece, con qualche esperienza passata sul palco. Un mix di esperienze e storie che ha permesso un'ottima riuscita di uno spettacolo evidentemente non facile. Il testo è evidentemente difficile, i personaggi anch'essi complicati: 8 donne con 8 storie diverse, con 8 diverse psicologie e con 8 differenti ruoli che non sono totalmente chiari neanche alla conclusione dell'opera.
La domanda è una: cos'è la morte?
La risposta? Interessante. "Un semplice passaggio per poi tornare a vivere?" si chiede Annetta. Forse questo o forse la fine, non ci è dato saperlo, per il momento. Ciò che sicuramente sappiamo è che lo spettacolo è da vedere: tornando a casa, queste domande sul senso della vita e della morte, le storie di queste pericolose assassine, il monologo sulla differenza Anima/Spirito e tanti altri momenti, vi faranno riflettere in modo coercitivo sul vostro vissuto.
Ma parliamo delle protagoniste:
Luisa, interpretata da Ambra Baroncelli, è "un'ex attrice fallita" colpevole di diversi omicidi, una bambina nel corpo di una donna la cui unica passione non è che la recitazione, il cui unico punto debole non è che l'ambizione.
Caterina, interpretata da Anna Lulli, è una ragazza vissuta in povertà che offriva il suo corpo in cambio di preziosi oggetti d'antiquariato non da vendere, ma da possedere.
Sara, interpretata da Cesidia Ferrante, ha l'hobby del giardinaggio; ha scoperto che il corpo umano può essere il migliore dei fertilizzanti: una donna che è stata amata un po' poco?
Palmira, interpretata da Chiara Cecchetti, è il personaggio misterioso di tutta l'opera: nessuno conosce la sua storia, e purtroppo tutti conoscono le sue barzellette.
Giulietta, interpretata da Dana Cornacchia, è un'astrologa, una visionaria o meglio, così vorrebbe far credere; in realtà è solo una donna a caccia del riconoscimento di un talento che non ha mai avuto.
Maria, interpretata da Ilaria Capitelli, è la più pazza di tutte o forse solo quella la cui pazzia è più evidente: tenta di trovare il modo migliore per suicidarsi, senza ricordare che tanto lo scopo è sempre lo stesso.
Jenni, interpretata da Linda Salvi, è la cameriera, governante, detective: insomma, comanda lei. Non si conosce la sua storia ma si capisce il suo ruolo, lei vigila su quelle donnette o forse è semplicemente una di loro?
Annetta, interpretata da Stefania Donati, è invece la spiritista, quella in contatto con l'aldilà. Il suo ruolo è centrale in questo dramma, la sua storia una delle più inquietanti.
Presentante le protagoniste, ora avete tutti i più validi motivi per andarlo a vedere a teatro: non si ride solamente e ci si spaventa quanto basta, ma si riflette una volta a casa che, a mio parere, è l'unico aspetto che divide gli spettacoli di qualità da quelli che si sarebbe fatto anche a meno di vedere.
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