Il tasto "mi piace", quel problema paragonabile agli shorts inguinali maschili e all'uso ancora legalizzato delle ballerine. Perché il "mi piace" è un'arma di distruzione di massa e cosa ti puoi aspettare da uno studente americano che ha piegato il mondo con una piattaforma per "comunicare"?
Ad ogni modo, evitando il razzismo involontario, il "mi piace" sarà anche un'arma ma tutti ne vanno ghiotti e soprattutto se si rientra nella categoria:
1) Single
2) Giovane
3) Sole
Ma analizziamole con più sagacia.
Se sei single, non importa quanto tu sia indipendente, sei carne fresca pronta per essere divorata, se sei anche di bell'aspetto e con un fisico da pornostar, sei l'equivalente di un carboidrato per chi conduce una dieta low carbs. Se sei single alle volte le certezze vacillano, soprattutto se sei reduce da appuntamenti scadenti, da sesso scadente e da vacanze estive coronate dal "perché sei single" dei parenti tutti. L'autostima si abbassa, è inevitabile ma una foto o un post con molti "mi piace", per qualche disturbato motivo, migliora il morale. Sopratutto quando inizia il sesso su Facebook.
Si, amici e amiche di MondialCasa, c'è gente che fa sesso su Facebook e vi spiego come. Si inizia da un flirt selvaggio di "mi piace" tra le parti giuridiche: io metto "mi piace" a te, tu a me. E data la giusta quantità di apprezzamenti silenziosi, si inizia a commentare in modo invasivo e/o discreto allo stesso tempo. Una lotta di potere in cui non si sa chi ha più l'ormone in perizia psichiatrica tra i due.
Solitamente questo coito finisce con lo sguardo attirato da un esemplare che ci attira di più. Perché chi ama questi giochetti solitamente non c'ha le palle di organizzare un incontro non virtuale.
Se sei giovane hai le 3 I: ingenuo, incosciente, ignorante. Ovvero non conosci minimamente la questione dell'amor proprio e pubblichi stronzate varie elemosinando "mi piace" e utilizzando hashtag della serie "likeforlike". Si, perché i giovani adolescenti hanno tempo di fare queste cose, i giovani adulti no, sono già alle prese con ex da sorvegliare, feste a cui partecipare, chili da dover perdere sia per sfanculare l'ex, sia per partecipare alle feste senza sentirsi un derelitto al confino. Per i giovani ex bimbiminkia, ora InstagramGeneration avere "mi piace" è la nuova droga. Non si fuma, non si beve ma si cercano "mi piace", postando foto e pensieri così brutti che creano spavento ai libri di grammatica e ai fotografi professionisti.
Infine l'ultima categoria, quella che mi irrita di più al mondo, perché capisco che una donna o un uomo di mezz'età si sveglino un giorno e si accorgano di non aver realizzato nessuno dei loro sogni e giustamente si rincoglioniscono in pochi giorni, ma da un ventenne questa solitudine dei numeri primi non la sopporto. Le persone sole non solo realmente sole, sono solo a caccia di visibilità. Sono le veline del 2000 ribaltate a copie uguali di persone insignificanti e senza stile. Le persone di questo genere elemosinano "mi piace" nel modo più deprimente possibile: dandosi un'aria provocante e sexy nelle foto e divertente e intrigante nei post. Il problema sta che di provocano solo conati e che vorresti farli picchiare da tutto il cast di Zelig per quanto inutili appaiono i loro post. Sono quelli che postano solo cose divertenti, perché per il mondo loro sono persone che hanno una vita divertente, spensierata, alternativa. Se il venerdì sera si esce con gli amici, loro godranno nel costringere le loro amicizie a farsi foto da mignottoni e/o puttanieri ricchi con bottiglie da 1000 euro divise per 20 persone. Ma il venerdì sera che stanno a guardare "Mamma ho perso l'aereo" non lo postano, perché non catturerebbe "mi piace".
Ecco, cacciatori di "mi piace", esseri squisitamente deliziosi, utilizzate tutto il vostro corpo e la vostra mente per poter catturare quanti più "mi piace" possibile, così da diventare nuove Facebook star che di quante ce ne stanno non esiste uno che emerge sugli altri. Poi quando deciderete che l'approvazione degli altri non è poi così importante vedrete che questa patologia andrà via proprio come le fastidiose frasi simpatiche che scrivete per dar da mangiare al mostro della solitudine che vi divora le interiora.
martedì 25 agosto 2015
martedì 4 agosto 2015
Quelli che hanno conosciuto l'amore
Accade spesso che superati i 20 anni si pensi al passato come ad un periodo glorioso, si guardi al futuro con incertezza e si riflette sul presente, su ciò che ci piace e su cosa non ci piace delle nostre vite. Succede di solito prima di andare a dormire, dopo una giornata quanto meno di routine, che i nostri pensieri sul cuscino diventano più vividi e i desideri affiorano.
Ma quanto meno abbiamo la giovinezza dalla nostra: tutto può ancora accadere. E questa è la frase che ci diciamo con speranza prima di andare a letto.
Purtroppo siamo invece degli inguaribili cinici quando pensiamo alle nostre relazioni sentimentali. Passati i 20 siamo preda di orribili cicatrici che hanno deturpato ciò che era puro, inviolato e candido. No, non parlo della verginità, parlo dell'amore. Quando si hanno 20 anni o poco più, l'amore ha incrociato le nostre vite e per i più sfortunati come è arrivato, così se ne è andato. Di certo è un qualcosa di naturale, di fisiologico ma fa pur sempre male.
Dopo i 20 anni cambiamo inevitabilmente: amici, luoghi, situazioni e credi. Si può affermare che sia inevitabile che le coppie nate al liceo possano trovare fine in modo molto semplice. Questo non le contrassegna come deboli o poco innamorate, ma semplicemente come due parti che hanno preso strade diverse. Ripeto: è naturale che funzioni così.
Ciò che invece terrorizza di più e non rincontrare più l'amore. Purtroppo dopo la prima storia inizia un processo incontrollato che porta al paragonare ogni nuova situazione con quella precedente, con il Primo Amore. Che sia crudele e ingiusto o meno, funziona così, nonostante nella nostra testa sappiamo che le relazioni non sono gestite dalla testa, ma dal cuore.
Così prima di andare a letto, ci ricordiamo che siamo giovani e che tutto può ancora accadere, ma quando si parla di amore il mantra ha ancora effettivamente potere?
No, e sapete perché? Perché siamo giovani ed è proprio la giovinezza a renderci insicuri e perché sappiamo che non siamo fatti per stare da soli ma neanche per buttarci nella prima relazione che ci capita. Quelli che hanno conosciuto l'amore non si accontentano di una storia di comodo sperando che il fulmine arrivi e che i sentimenti affiorino da un passato sopito. Quelli che hanno conosciuto l'amore vogliono le scosse, il temporale e il battito cardiaco percepibile: se nella morte quel battito si fermerà, vogliamo che sia nel momento in cui ci sentiamo più vivi che potremo sentirlo in modo più distinto che mai.
Ma quanto meno abbiamo la giovinezza dalla nostra: tutto può ancora accadere. E questa è la frase che ci diciamo con speranza prima di andare a letto.
Purtroppo siamo invece degli inguaribili cinici quando pensiamo alle nostre relazioni sentimentali. Passati i 20 siamo preda di orribili cicatrici che hanno deturpato ciò che era puro, inviolato e candido. No, non parlo della verginità, parlo dell'amore. Quando si hanno 20 anni o poco più, l'amore ha incrociato le nostre vite e per i più sfortunati come è arrivato, così se ne è andato. Di certo è un qualcosa di naturale, di fisiologico ma fa pur sempre male.
Dopo i 20 anni cambiamo inevitabilmente: amici, luoghi, situazioni e credi. Si può affermare che sia inevitabile che le coppie nate al liceo possano trovare fine in modo molto semplice. Questo non le contrassegna come deboli o poco innamorate, ma semplicemente come due parti che hanno preso strade diverse. Ripeto: è naturale che funzioni così.
Ciò che invece terrorizza di più e non rincontrare più l'amore. Purtroppo dopo la prima storia inizia un processo incontrollato che porta al paragonare ogni nuova situazione con quella precedente, con il Primo Amore. Che sia crudele e ingiusto o meno, funziona così, nonostante nella nostra testa sappiamo che le relazioni non sono gestite dalla testa, ma dal cuore.
Così prima di andare a letto, ci ricordiamo che siamo giovani e che tutto può ancora accadere, ma quando si parla di amore il mantra ha ancora effettivamente potere?
No, e sapete perché? Perché siamo giovani ed è proprio la giovinezza a renderci insicuri e perché sappiamo che non siamo fatti per stare da soli ma neanche per buttarci nella prima relazione che ci capita. Quelli che hanno conosciuto l'amore non si accontentano di una storia di comodo sperando che il fulmine arrivi e che i sentimenti affiorino da un passato sopito. Quelli che hanno conosciuto l'amore vogliono le scosse, il temporale e il battito cardiaco percepibile: se nella morte quel battito si fermerà, vogliamo che sia nel momento in cui ci sentiamo più vivi che potremo sentirlo in modo più distinto che mai.
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